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SUGGERIMENTI


(dove mangiare)

Myeong-dong noodles
di fronte al palazzo reale, Gyeongbokgung
al primo piano.

(dove dormire)

Dormy Inn SEOUL Gangnam
134, Bongeunsa-ro, Gangnam-gu
06124 Seul, Corea del Sud

(cosa vedere)

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Foto


Thumbnail Colazione leggera a Seoul
Thumbnail Stazione treno per Corea del Nord
Thumbnail Grattachecca coreana
Thumbnail Motrice treno per Corea del nord
Thumbnail Mario e Simona a Seoul
Thumbnail Street food a Seoul
Thumbnail Simona ed il corndog

Seoul DMZ

Viaggio in Corea
Stamane ci verranno a prendere presto le guide che ci porteranno nella zona demilitarizzata al confine con il nord. Questa gita non si può fare se non con la guida autorizzata che ci porterà passo passo lungo il percorso al confine.

Il tempo promette di nuovo di scioglierci, non ho mai sofferto così il caldo nemmeno in Egitto o nel sud del Giappone in estate. L’aria è così calda che nemmeno riesci a respirarla, entra bollente nei polmoni e ti toglie il fiato.

Dato il pollo fritto di ieri sera, stamattina mi voglio tenere leggero per colazione.
Colazione leggera a Seoul
Non vi mostrerò per decenza il bis ed il tris, meglio far credere di essere una persona normale.

In attesa della guida guardo la gente passare dalla vetrata della hall in Hotel, può sembrare strano ma qui sputano per terra, lo fanno gli anziani ma anche i giovani e le ragazze, credo sia un usanza antica che ancora non hanno perso del tutto.
Qui a Seul non ci sono belle ragazze, sembrano tutte una maschera di cera deformata dalla chirurgia estetica che è di moda ed a buon prezzo, sono migliaia di facce tutte uguali, di una carnagione gommosa e cerata.
Per vedere qualche bella ragazza bisogna guardare le turiste cinesi e giapponesi che appaiono molto più naturali e soprattutto diverse tra loro.

L’autobus è pieno di folklore coreano, dalle cappelliere e sui vetri scendono tendaggi colorati e ricamati in oro, con tanto di pendenti luccicanti. La nostra guida è una ragazza magrolina, dai lineamenti delicati, molto simpatica e carina, sembra sfondare rispetto alle maschere di cera viste fino ad ora.

Seoul è divisa in due da un grande fiume che arriva fino in Corea del Nord. Dal lato a sud del fiume ci abitano le persone più ricche ed agiate, figli del consumismo sfrenato e proprie della subcultura detta Gagnnam. La parte più a nord invece è abitata dalla popolazione più povera, gli edifici sono vecchi e non ci sono enormi distese di grattacieli, c’è a ancora l’influenza dell’impero.
Lungo il fiume è pieno di posti di blocco e vedette perché la popolazione disperata dalla Corea del nord tenta di superare il confine a nuoto o con imbarcazioni di fortuna.
Non hanno molte possibilità di vivere dignitosamente gli abitanti della Corea del nord per questo quasi tutti si danno ad una carriera militare che è l’unico modo per sopravvivere.

La visita alla dmz è stata interessante, ma forse mi sarei aspettato di vedere qualcosa in più, per prima cosa ci hanno portato a vedere il confine su un vecchio ponte abbattuto durante la guerra, dall’altra parte non si vedeva altro che vegetazione, ma nella zona hanno costruito una mega struttura ricettiva dove poter comprare di tutto, dal cibo ai souvenir. C’è perfino una struttura in metallo sulla quale si può salire per vedere meglio dall’altra parte.
Stazione treno per Corea del Nord
Mi è sembrata una zona costruita appositamente per guadagnare con il turismo, e per non essere da meno, ho comprato l'equivalente della grattachecca coreana, qui viene sempre ricoperta da frutta fresca e fagioli dolci.
Poi ci siamo addentrati nella zona della dmz dopo un sommario e veloce controllo militare dei passaporti a bordo dell’autobus, ci hanno portato a vedere un video che racconta la guerra delle coree e poi ci hanno fatto scendere in uno dei tunnel costruiti dalla Corea del Nord per attaccare Seoul. Si scende per parecchi metri in profondità e gli ultimi 400 metri bisogna farli con la testa piegata per non sbattere sotto la roccia e le travi in metallo di sostegno, per poi arrivare alla fine in un punto dove c’è una finestrella quadrata, sul primo dei tre muri di sbarramento, e pur sforzandosi non si riesce a vedere oltre quello che dovrebbe essere il tunnel vero e proprio.

Grattachecca coreana
Subito dopo ci hanno portato a visitare la stazione del treno che collegherà la Corea del Sud a quella del Nord. Una vera e propria stazione già pronta che per ora ha una funzione più che altro museale, dove sul binario è possibile perfino vedere la motrice del treno, sempre accesa e pronta a partire quando e se si arriverà mai alla pace e l’unione delle due Coree.
Motrice treno per Corea del nord
Da questa stazione la Corea potrà essere direttamente collegata con la Cina e la Russia ed avere un futuro più prospero di quello attuale.


Per ultimo ci hanno portato in un punto di osservazione dal quale poter vedere attraverso i binocoli a moneta, la più vicina cittadina della Corea del nord. Data la foschia non si riusciva a vedere molto bene, ma abbiamo potuto solo distinguere un agglomerato di palazzoni grigi immerso in una sconfinata pianura ricoperta dalla vegetazione.

Mario e Simona a Seoul
La visita è terminata e ci hanno riaccompagnato in centro a Seoul, ne abbiamo approfittato per passeggiare e scendere lungo il canale dove hanno girato alcune scene della serie tv Sense8.
Mi fa impressione vedere il grado di pulizia del canale cittadino, qui la gente viene a sedersi per tenere i piedi in ammollo nell’acqua limpida che scorre veloce.
Dall’altro lato del canale vedo una mamma che fa fare la pipì al bambino in una bottiglietta di vetro, potrebbe fargliela fare nel canale, ma per civiltà preferisce portarsela dietro per gettarla chissà dove.

Nel pomeriggio le strade si animano, appaiono le luci dei negozi anche se il caldo rimane atroce, non ci da nessuna tregua, in compenso lungo le strade secondarie del centro, cominciano ad aprire centinaia di bancarelle dello street food.
Street food a Seoul
Decidiamo di cenare così, fanno di tutto, carni e molluschi alla griglia, würstel panati e fritti, code di aragosta alla brace con formaggio, una specie di plum-cake con dentro un uovo intero, gnocchi di riso con pollo fritto ripassati in salsa agrodolce. C’è chi fa gli yakisoba, chi frittate con decine di ingredienti, ci sono le patate fritte al miele, le seppie grigliate, le fragole ricoperte di mochi e zucchero ridotto a pasta con il freddo, ci sono cozze giganti grigliate con il formaggio, c’è chi fa semplici macedonie di frutta da farcire con il gelato e tantissime altre specialità da strada.
Simona ed il corndog
Alla fine ci siamo fatti tentare quasi da tutto ed abbiamo perso il conto delle cose che abbiamo mangiato, a parte le cozze e la frutta non ci siamo fatti mancare proprio niente. La cosa che più ci ha colpito sono stati pero i teok con il pollo fritto in salsa agrodolce e piccante, uno dei cibi più diffusi lungo le strade coreane, che amano anche i bambini.

Trascinato da Simona entriamo in un enorme Daiso ad 8 piani, una catena giapponese che vende oggetti utili ed inutili per la casa o per qualsiasi altro utilizzo. È pieno di cose che vorremmo comprare, ma che non possiamo comprare perché poi dovremmo trasportarle con noi tutto il viaggio, ma Simona vuole vedere lo stesso tutti gli otto piani, senza perdersi nemmeno una virgola del campionario esposto.
Poi appena usciti, le viene la smania di comprare le maschere di bellezza del viso, qui a Seoul ed in Corea è pieno di negozi che vendono maschere da applicare al corpo, ne fanno per il viso, per i piedi, per le mani, da mettere sul ventre, sulle cosce e perfino sulle tette.
Sono così costretto a seguirla in una decina di negozi di bellezza, dove non compra quasi niente ma osserva attentamente qualsiasi cosa.

Mi rendo conto che in una città come Seoul, per due stranieri non c’è molto da fare la sera se non mangiare o fare shopping, solo che non posso mangiare per 24 ore di seguito e quindi devo adattarmi a fare shopping.
Il problema è che dopo un paio di negozio, comincio subito ad annoiarmi, non ci sono cose particolarmente nuove da vedere, quando sei già stato in Giappone per anni, Seoul può sembrarti una specie di copia non troppo originale di Tokyo.
Se invece fossi stato qui senza aver visto posti molto simili, mi sarebbe sembrato tutto così fantastico e frenetico, luminoso e rumoroso, caotico ma ordinato, una specie di videogioco.

Seoul non è una città in cui ti può capitare di socializzare, nonostante ci siano pochissimi europei, siamo abbastanza ignorati, quasi trasparenti, mostrano un minimo di interesse solo i negozianti perché hanno lo scopo di trarne un vantaggio economico e di immagine. Solo la guida stamattina era sembrata gentile ed interessata, ma solo perché era il suo mestiere esserlo, quindi le poche domande ricevute ed i sorrisi non erano altro che il rito di un buon lavoratore.

Essendo il nostro Hotel di una catena giapponese, prima di andare a letto posso mettere i panni in lavatrice ed andare a fare un bagno caldo, passando da vasche calde a 40 gradi a quelle gelide a 17 e così via, fino a rilassarmi completamente e scaricare le tensioni di tutta la giornata. E’ una delle sensazioni più belle al mondo immergersi in acqua calda fumante ad ascoltare il rumore che fa quando scivola sulle rocce calde.

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