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SUGGERIMENTI


(dove mangiare)

Geigerhaus
Alex Pfeiffer
Stadtplatz 31
84453 Mühldorf
Tel: 08631 188491
E-Mail: info@geigerhaus.de
Internet: www.geigerhaus.de

(dove dormire)

Hotel Inntal garni ***
Auf der Lände 3
D-84453 Mühldorf am Inn
Tel: +49(0)8631 7054
E-Mail: info@hotel-inntal.de
Internet: www.hotel-inntal.de
DZ + WC + Breakfast: 75€

(cosa vedere)

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Foto


Thumbnail Guesthouse a Wasserburg
Thumbnail Simona nel bosco
Thumbnail Bosco di Wasserburg
Thumbnail Paesaggio incontaminato
Thumbnail Simona sulla discesa
Thumbnail Centro di Muhldorf
Thumbnail Campanile di Muhldorf
Thumbnail Altra foto centro Muhldorf
Thumbnail Simona in attesa al ristorante
Thumbnail Padella con verdure miste e carne
Thumbnail Simona con patate al cartoccio salmone e patate e verdure

Da Wasserburg a Muhldorf

La ciclabile dell'Inn, Landeck-Passau | Diario di Cicloviaggio
Guesthouse a Wasserburg
Stamattina alle 8:00 il cielo era così grigio che sembrava volesse piovere, poi per fortuna un velo grigio leggero si é imposto sul cielo filtrando i raggi del sole e portando la temperatura ad una gradazione perfetta per pedalare senza soffrire il caldo.
Ho fatto colazione con pane di segale spalmato di burro e Nutella ed immerso nel caffellatte, yogurt fresco con cereali, panino con affettati e caffè. Una buona colazione, perfetta per la lunga pedalata di oggi. Peccato che le uova sono uscite in ritardo, mi sarebbe proprio andato un ovetto alla coque.

Simona mi ha lasciato al tavolo per andare al bagno e quando sono risalito in camera ho dovuto attendere un bel po' prima che venisse ad aprirmi la porta.

Abbiamo rimesso in ordine i bagagli e siamo partiti da Wasserburg.

Simona nel bosco
Bosco di Wasserburg
Dopo Wasserburg la ciclabile si infila in un bosco e diventa una magnifica single track, forse un po troppo tecnica e ripida per bici cariche come le nostre, infatti quando usciamo dal bosco ci rendiamo conto di aver sbagliato strada e che in alternativa al bosco c'era una più comoda lingua di asfalto.

Paesaggio incontaminato
Pedaliamo per un bel po' di strada e ci ritroviamo di nuovo negli sfondi per il desktop, ci sono prati verdi a perdita d'occhio e case che ogni tanto fanno capolino tra le dune ricoperte di folto prato.

Simona sulla discesa
Simona é un centinaio di metri piu avanti, io ho rallentato per la mia mania di fare foto. Improvvisamente dal ciglio della strada, si apre un varco tra i fili d'erba e sbuca fuori un animale bianco e rosso. Si ferma al centro della strada e mi guarda per un attimo, é un fantastico esemplare di volpe. Non faccio in tempo a fermarmi ed afferrare la macchina fotografica che si infila tra il granoturco e sparisce per sempre dalla mia vista.

Si ritorna nel bosco ma per fortuna questa volta la strada é asfaltata, ci sono alberi altissimi dal tronco sottile e spoglio che hanno le foglie solo intorno alla cima. Non so se siano faggi o acacie, non ne capisco molto di flora, anche se mi piacerebbe saper riconoscere ogni tipo di pianta o albero che incontro.

Nei pressi di una casa a sinistra della ciclabile c'é una vecchietta seduta su di una panca di legno, osserva il prato che si estende oltre la ciclabile. Sul lato opposto, nella direzione in cui guarda c'é un prato immenso, tanto grande che sembra non avere fine. Nel prato ci sono un gruppo di galli e galline che passeggiano liberamente. Iimprovvisamente una gallina con un seguito di tre galletti bianchi decide di attraversare la ciclabile e di ritornare verso casa. E' bello che qui le galline siano libere di vivere all'aperto e non sognino tutta la vita di progettare una fuga dall'aia come in quel film d'animazione tanto famoso.

Anche le mucche ed i vitelli se ne stanno libere nei campi, stravaccate per terra a riposare, non credo cambierebbero volentieri la loro vita con quelle italiane costrette a vivere in gabbie un metro per due e produrre latte in continuazione. Mi viene in mente il paragone con noi abitanti di città, costretti a vivere ingabbiati tra grigie stanze d'ufficio e piccoli appartamenti, senza avere il tempo per smettere di produrre, correre e consumare.

Comincia a piovere, secondo Simona si tratta di poche gocce che non meritano considerazione, secondo lei il cielo é troppo chiaro ed aperto per essere una preoccupazione. Ma io non mi fido, appena posso mi fermo sotto gli alberi e copro tutte le borse non impermeabili, commettendo il banale errore di non coprire lo zaino anche da sotto. Si sa che le ruote alzano una quantità di acqua notevole, paragonabile a quella che viene giù dal cielo.
Passa qualche minuto e comincia a venir giù una pioggia talmente intensa che rende difficile la pedalata.

La cartina segna molte varianti che alla fine si ricongiungono ma non riusciamo mai a capire dai cartelli ed i nomi dei paesi quale é la direzione che ci interessa e che ci farà risparmiare un po' di strada.

Sotto una pensilina ci fermiamo per ripararci e fare merenda con un nutellino mangiato a leccate, per poi ripartire più energici e rincuorati.

Ad un incrocio troviamo una coppia di ciclo viaggiatori dall'aria perplessa come la nostra, ci avviciniamo e ci chiedono quale sia la strada giusta ma noi siamo nella stessa situazione di imbarazzo. I cartelli indicano su entrambe le direzioni il nome della stessa cittadina sia la nostra mappa che la loro sono davvero poco chiare ed esaustive a riguardo.
Con un consiglio di gruppo decidiamo di prendere tutti la strada sulla sinistra. Probabilmente la nostra decisione é viziata dal fatto che a sinistra ci sia una bella discesa mentre dall'altro lato ci toccherebbe una salita.

La strada ci porta nuovamente nel bosco dove si susseguono un infinità di discese e salite con pendenze a tratti proibitive per delle bici da viaggio cariche di bagagli.

L'assalto cede il passo allo sterrato. Nel bosco con il terreno bagnato e scosceso, le ripide discese, le pietre e le foglie secche bisogna stare molto attenti a non fare manovre avventate, anche perché dal lato destro ,della strada c'é il burrone.

Simona arranca e scende sempre dalla bici spingendo la a piedi lungo le salite più ripide. Dopo cinque giorni di pedalate e tre cicloviaggi alle spalle, ancora non ha capito quali sono le marce da utilizzare, la trovo sempre a spingere rapporti pesanti per poi fermarsi sfiancata.

Ad ogni incrocio vediamo gruppi di ciclisti che prendono direzioni diverse, chi sale, chi scende, chi prosegue diritto, tutti completamente in balia di mappe poco dettagliate ed indicazioni confuse. Alcuni gruppi che ci avevano superato da un pezzo si riuniscono a noi provenendo da strade sbagliate.

Ad un certo punto, su un tratto di asfalto, noto una salita con una pendenza eccessiva, anche il cartello avvisa che si tratta del 16%, così senza neanche provare un impresa impossibile, scendo e comincio a spingere la bici.
Un altro gruppo di ciclo viaggiatori arriva spavaldo sulla salita, hanno le borse da viaggio ma sembrano sicuri di essere in grado di affrontare una simile salita restando sui pedali.
E' una soddisfazione tremenda vederli cedere di colpo e scendere uno ad uno dalla sella, se non ce la faccio io non deve farcela nessun altro ;)

Senza rendercene conto siamo arrivati ad Ebing, mancano soli 4km dalla metà che ci siamo prefissi per la giornata. Simona vuole fermarsi a mangiare un brodo caldo nella gasthouse lungo la ciclabile ma la convinco a pedalare gli ultimi chilometri che mancano per fermarci direttamente a Muhldorf. Non voglio avere problemi e trovare le camere tutte occupate.

Non lascio nemmeno che dia una leccata al nutellino che abbiamo in borsa.

Centro di Muhldorf
Arriviamo in centro che sono le 14:00, ho fame ma questa volta é Simona ad insistere per cercare prima l'albergo.
Raggiungiamo il centro informazioni che ci da la cartina con le strutture ricettive e ci dice di telefonare per prenotare.
La cosa sarebbe inutile visto il nostro tedesco, quindi insisto, mi faccio spiegare dove si trova ogni albergo rispetto alla nostra posizione ed infine riesco perfino a farmi prenotare la stanza da lei.
Prima di mangiare andiamo in albergo a cambiarci, Simona é completamente fradicia, io me la sono cavata decisamente meglio.
Alle 15:00 riusciamo finalmente a raggiungere un locale pizzeria, ci sediamo ed ordiniamo kebab, insalata e birra, qui i kebab sono ottimi, decisamente più buoni di quelli che si trovano a Roma e della birra, che ne parliamo a fare.

Campanile di Muhldorf
Dopo pranzo dedichiamo il resto della giornata allo shopping, il centro é pieno di negozi, tutto costa meno che in Italia, dall'abbigliamento all'elettronica, per non parlare delle case. Qui costa tutto poco tranne il caffè espresso, ora capisco perchè l'economia tedesca é fiorente e non soffre della crisi.

Altra foto centro Muhldorf
Ci fermiamo a prendere mezzo caffè a testa in un bar del centro, che mi pare si chiami "cappuccino". Il proprietario capisce subito che siamo italiani e ci prepara un ottimo espresso, cosa che qui in Germania é rara.
E' di Salerno e si é trasferito in Germania 32 anni fa. Qui vive bene e spera come noi che in Italia Berlusconi non vinca nuovamente le elezioni.
Più che sperarlo, lui é proprio convinto che non abbia possibilità di vincerle di nuovo e che l'Italia si salverà dalla crisi.
Noi siamo meno convinti di questo lieto fine e sognamo di emigrare proprio come ha fatto lui in passato.
Prima di andare via, insiste nell'offrirci due ottimi coni gelato, un gesto che apprezziamo molto e che ci lascerà un magnifico ricordo di lui e del bar "cappuccino" di Muhldorf.

Decidiamo di tornare in albergo a riposare un attimo prima di uscire per cena, abbiamo tutti i panni bagnati appesi per la stanza e forse l'unica cosa che possiamo fare é dargli un asciugata con il phon.

Alle 18:46 siamo nel letto a riposare, così per cena saremo più brillanti. Abbiamo già adocchiato due ristoranti che ci interessano perché preparano le patate ripiene, uno dei nostri piatti austriaci preferiti.

Dei due locali, scegliamo di cenare al Geigerhaus, l'altro ristorante sembrava più un lounge bar con cucina di fortuna e noi abbiamo troppa fame per concederei una cena rimediata.

E' complicato spiegare al cameriere che voglio lo stesso piatto che ho visto arrivare al tavolo con le quattro ragazze in fondo alla sala.
Non conoscere la lingua é un forte handicap, specialmente se parli con persone che non capiscono bene nemmeno l'inglese, dovrò decidermi a studiare un po di tedesco un giorno di questi.

Simona ha ordinato un piattonai menù convinta che si tratti di una patata ripiena ma io nutro dei forti dubbi a riguardo.

Simona in attesa al ristorante
Il locale é molto bello e caratteristico nella grande sala sotterranea, abbiamo fatto bene a non metterci seduti ai tavolini esterni che danno sulla piazza.
É un misto tra un pub irlandese ed una gasthof tedesca, ci sono alcune pareti verdi pastello, altre rosa, gialle o di legno ed un bancone al centro della sala lungo cinque o sei metri con lampioncini verdi che pendono dal soffitto. Noi siamo in una zona rialzata con balconcino da dove si può osservare quasi tutta la sala.
In alcuni punti del locale ci sono degli oggetti di antiquariato come vecchie borse di cuoio, bauli di legno, reti di pescatori e buffi portalampade.

Da bere ho preso la mia solita weiss beer, una Franziskaner, mentre Simona la sua radler.

Padella con verdure miste e carne
Il mio piatto consiste in una padella ripiena da una montagna di cibo. Alla base della montagna c'é un uovo strapazzato al formaggio, gli gnocchetti tirolesi e tutta una serie di verdure, tra cui fagiolini, cavolo bianco, cavolo verde e carote.
Su queste verdure ci sono adagiati tre bei pezzi di maiale arrostito alti tre centimetri, dei funghi conditi con una crema di funghi e per finire dei fili di cipolla fritti.
E' tutto buono ed enorme e faccio una gran fatica a finirlo per intero.

Simona con patate al cartoccio salmone e patate e verdure
Nel vassoio a barca di Simona c'é una patata al cartoccio con salsa tartara, due belle porzioni di salmone affumicato, delle palline di pollo arrostite, dei funghi in padella ed un insalata. Anche nel suo piatto é tutto buono e lo constato provando ogni cosa di persona.

Simona é innamorata del si cameriere, e me lo confessa, ma le dico che non é un problema dato che la sera ero io ad essermi innamorato della cameriera a Wasserburg. Cose che capitano nelle migliori coppie.

Dopo aver terminato le birre e tutto quello che c'é nei piatti, non ci resta che pagare questi 32€ di conto ed andare a passeggia per almeno dodici ore.

La notte in centro a Muhldorf
Mentre passeggiamo guardando le vetrine del centro, ci capita una cosa stranissima, appena passiamo davanti ad una vetrina e c'é la lasciamo alle spalle questa si spegne. Capita una volta, poi una seconda e così via per molte delle vetrine della piazza centrale.

Ci guardiamo stupiti ma poi capiamo, alle 21:00 si spengono in sequenza le luci di tutte le vetrine dei negozi e successivamente, sui lampioni che illuminano il centro resta accesa soltanto una delle tre lampadine a basso consumo.
Un grande bel gesto di civiltà che potremmo imitare.

Prima di salire in camera, osservo il cielo, ci sono un bel po' di stelle luminose e spero ci sveglieremo sotto un bel cielo azzurro.

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