C'è una magnifica giornata di sole qui al confine tra Austria e Germania, oggi pedaleremo di nuovo in territorio tedesco per la penultima tappa del nostro viaggio,
mancano due giorni all'arrivo a Passau, ed un po' sono già triste al pensiero di ritornare nel caos di Roma, meglio che mi consoli con una mega colazione.
Simona ha sognato che venivamo deportati dai tedeschi, eppure qui ci trattano così bene che deve essere stata la cena pesante di ieri sera ad aver generato questi incubi.
Dopo una panino burro e marmellata, due tazze di caffellatte, un panino con salumi e formaggio, un succo di frutta ed una quintalata di caffè austriaco, sono pronto a pedalare o esplodere.
Abbiamo fatto una mega spesa da Billa e siamo andati a visitare la cattedrale, che rispetto alle altre chiese merita una visita è maestosa e piena di dettagli interessanti come il pulpito,
la pala d'altare, i tre archi sotto il balconcino dell'organo e le magnifiche panche storiche in legno.
Uscendo dalla città ho perso Simona che non arrivava più, stava procedendo a piedi in una città dove tutti girano in bicicletta, una cosa che mi ha veramente infastidito.
Il tratto di sterrato della ciclabile passa in una zona piena di ranch, ogni casa qui ha i suoi bei cavalli ed un galoppatoio dove allenarsi. Non mi meraviglierei di scoprire che i tedeschi sono bravi in questa disciplina olimpica.
Oltre ai cavalli si possono notare molte auto e moto d'Epoca, devono avere una vera passione per i motori e per le elaborazioni, viste le auto modificate che rombano per le strade.
Per un bel po' si pedala di fianco alla riserva naturale, ci sono torrette e casette in legno per nascondersi ed osservare la fauna di presente nella riserva.
Improvvisamente in una curva spuntano due bikers ad una velocità folle. In un lampo ci superano spargendo sassolini ovunque, probabilmente hanno la pasta che gli si scuoce sul fuoco, oppure i canederli dato che qui la pasta é più rara.
Da un campo di grano, invece si affaccia un bel gatto, si stende al centro della ciclabile ed inizia a rotolarsi e stiracchiarsi. É il solito gatto bianco e grigio, comincio a pensare che da queste parti tutti i gatti siano
bianchi e grigi oppure che si tratti sempre dello stesso gatto che da giorni ci segue lungo la ciclabile.
Quando gli passiamo vicino non scappa, ci guarda e continua a rotolarsi beato.
In cima alla salita che ho di fronte c'é un anziano signore che viene giù sulla sua vecchia bici da passeggio, ha i capelli bianchi drizzati sulla testa e procede a torso nudo con petto proteso in fuori, quasi a voler mostrare
la sua virilità e la sua abbronzatura color biscotto al malto. É, come si dice dalle mie parti, un pieno di donne, cioè uno che si sente figo e molto attraente.
Ho notato che nelle zone di campagna qui in Germania costruiscono sempre lo stesso tipo di caseggiato. Quattro grosse case rettangolari disposte l'una di fronte a l'altra in modo da lasciare un grande spazio condiviso centrale.
Gli angoli delle palazzine sono confinanti in tre punti, mentre sul lato adiacente la strada viene lasciato un spazio che permette di costruire un arco ed un cancello di accesso allo spazio centrale.
Sono una specie di comune dove intere famiglie di agricoltori possono vivere in prossimità.
Ci fermiamo sotto una vera torre di avvistamento per uccelli, da su si gode di una magnifica vista sulla di un bacino della riserva, peccato non avere un obbiettivo zoom a disposizione, costa troppo e non posso permettermelo.
D'altronde se l'avessi avuto non è detto che l'avrei portato in viaggio, altri due chili di bagaglio sarebbero stati veramente troppo.
Probabilmente questo è l'ultimo anno che mi porto dietro la reflex nei viaggi in bici, è molto più comodo avere una buona compatta da inserire nella borsa da manubrio della bici, in modo da non avere questo grosso e pesante arnese appeso al collo durante tutto il viaggio.
Usciti dalla riserva per un bel po' si pedala sullo sterrato lungo il fiume, sotto la riva ci sono migliaia di piccole trote in cerca di cibo.
Poco più avanti c'è un pescatore con il culo che gli pesa visto che è arrivato con l'auto quasi in riva al fiume percorrendo una lunga sterrata laterale alla ciclabile. Cerca in ogni modo di catturare i genitori delle trotine. Lo lasciamo nella sua azione di pesca e proseguiamo il viaggio.
Qui in Germania sono meno rispettosi dei limiti di velocità, ogni tanto si incontra qualche matto che sfreccia sulle piccole stradine di campagna.
Molti però pur di non mettere a rischio i ciclisti passano con due ruote sull'erba ai lati della strada, per lasciare quanto piu spazio possibile tra auto e ciclisti.
In alcune cittadine, sulle pareti delle stalle, dei granai o delle rimesse, hanno costruito delle griglie di legno dove lasciano che vi si arrampichino le viti d'uva. Vedo molte persone, infatti, che sono intente a raccogliere dai muri delle case magnifici grappoli di uva verde e rossa.
Spesso ai lati delle strade ci sono sedie con buste piene di frutta fresca ed un cestino dove mettere i soldi, il prezzo è sempre scritto su di un foglio di carta attaccato alla sedia.
Ci sono prugne viola, piccole prugne gialle, mele e perfino barattoli di marmellata, tutti lasciati li senza alcun tipo di custodia. Una cosa così credo di averla vista solo lungo le ciclabili in Austria o Germania.
Augen a. in è pieno di affittacamere, ristoranti, bar e c'é pure un supermercato. É il più florido paesino incontrato finora, c'è un museo su Leonardo e tanti turisti seduti ai tavoli dei ristoranti che mangiano pesce di fiume.
Pranziamo dietro la chiesa, su di una panchina al fresco. C'è sempre una panchina al fresco ed una fontana sotto la chiesa principale di ogni paesino.
Prepariamo dei panini con polpetta, senape e formaggio fuso e consumiamo tutto osservando la scena della crocifissione di Cristo con i ladroni, ricavata con delle statue in rilievo su di un affresco.
Dopo pranzo riprendiamo una lunga ed infinita pedalata lungo il fiume ed una decina di chilometri prima di Shaerding notiamo un cartello con la scritta "gasthouse Zum bratlwirst" ad un chilometro. Decidiamo così di fermarci per la notte. Percorriamo la strada fino a Golling e troviamo questo grande giardino pieno di cartelli indicanti nomi di cibo. Posiamo le bici ed entriamo ma le due signore addette ai tavoli non ci degnano della minima attenzione.
Nonostante tentiamo più volte di salutarle per ottenere la loro attenzione, ci passano davanti e continuano a fare le loro cose come se fossimo trasparenti. Al quarto tentativo, avendo capito che non avevano intenzione di accoglierci, andiamo via per percorrere senza ulteriori soste la strada che ci separa da Shaerding.
In città troviamo il centro informazioni chiuso, il sabato chiudono alle 15:00, così ci mettiamo alla ricerca di un albergo. c'é una bella spa resort dai prezzi proibitivi ma non possiamo permettercela.
Troviamo una gasthouse economica vista fiume che ha delle piccole camere a 20€ per persona senza colazione ne bagno in camera e si trova sulla prima strada a sinistra dopo il ponte.
Per risparmiare ci fermiamo e prendiamo la camera. Il bagno è il peggiore che mi sia mai capitato di vedere in Austria, vecchio, sporco e diroccato, la doccia é accettabile. La camera è carina e rimessa a nuovo da poco anche se non è il massimo della pulizia.
Invece della solita radler rinfrescante, decidiamo di prendere un gelatino, dalla gasthouse prendiamo la strada in salita che ci porta alla piazza centrale di Shaerding. La piazza é enorme, piena di palazzi dai colori pastello. Ci sediamo ad un bar con i tavolini all'aperto ed ordiniamo due eiscoffe al cioccolato.
Vedevo ovunque scritto eiscoffe in ogni bar ma non capivo di cosa si trattasse, fino a questo momento.
La cameriera ci porta due bicchieri alti trenta centimetri riempiti per la metà inferiore di crema di caffè amaro e per la metà superiore di panna, gelato a vaniglia e caffè. La parete interna del bicchiere é ricoperta da una crema al cioccolato simile alla Nutella e sulla panna sono conficcati due biscotti da gelato.
Una vera goduria che per fortuna abbiamo scoperto quasi alla fine della vacanza, salvando il nostro corpo da zuccheri e complesse digestioni.
È faticoso finirlo fino all'ultima goccia ma con un po' di impegno ci riusciamo.
Non riesco ad immaginare quanto sia enorme la versione XXL pubblicizzata sul menu del bar. Basterebbe da sola a fornirmi l'apporto energetico per un'intera settimana.
I negozi come é facile immaginare sono già tutti chiusi visto che sono le 18:00 ed é sabato, così non ci resta che fare un giro.
Dal parco con il Belvedere sul fiume notiamo sull'altra sponda una di quelle feste di paese con giostre per bimbi ed un capannone dove bere e mangiare. Sfruttando il cannocchiale a pagamento, diamo un occhiata. Sotto il capannone ci sono camerieri con vestiti bavaresi che servono boccali di birra e würstel ai tavoli.
Sarà di sicuro la nostra meta serale, invece del solito ristorante.
Abbandonato il parco, torniamo in centro e ci sdraiamo a riposare su dei dondoli pubblici, vicino alla statua di un uomo che ripara il bambino dall'acqua spruzzata dai getti della fontana.
Visitiamo la cittadina e facciamo due passi al tramonto lungo il fiume.
Poi torniamo in camera a fare una doccia prima di uscire e raggiungere la sponda opposta dove c'é la festa bavarese.
Sotto il tendone ci sono disposti una quantità infinita di lunghi tavoli in legno con annesse panche. Al centro del tendone c'é il palco con un gruppo molto folcloristico che canta allegramente mentre beve birra da grossi boccali da un litro.
Tutta la gente é già ubriaca. Beve, canta, balla e mangia brezel. É uno spettacolo fantastico, si respira aria di festa e l'allegria é contagiosa.
Non riusciamo a capire come farci portare da bere ai tavoli dai camerieri, così decidiamo di fare tutto da soli.
Ci rechiamo nella zona ristorante ed intavoliamo una lunga discussione a gesti con i camerieri per riuscire dopo 10 minuti di parole senza senso ad ordinare würstel con senape e crauti, patatine fritte con ketchup ed un brezel enorme che ci poggiano senza nessuna carta direttamente sul bancone.
Senza scandalizzarci troppo prendiamo tutto quello che ci hanno dato e ci sediamo ad un tavolo libero per metà con vista palco.
Non ho idea di come fare ad ordinare le birre, così vado direttamente al bar e prendo due birre weiss da mezzo litro. La ragazza invece di darmi 3 euro di resto mi da un euro e due rondelle di metallo.
Non capisco a cosa servano, così la guardo perplesso e le chiedo che cosa devo farci, lei prova a spiegarmelo in tedesco ma io sono sempre più perplesso.
Per fortuna ha l'intuizione di mimarmi il tutto, prende un bicchiere vuoto e fa il gesto di scambiarlo con una rondella per l'euro. É la caparra per il bicchiere, se voglio indietro l'euro devo ridarle il bicchiere vuoto insieme alla rondella.
Ringraziato per la spiegazione e me ne torno al tavolo con le birre.
Mentre mangiamo e beviamo, cantiamo con tutti gli altri la versione tedesca di "funiculì funiculà" e quella di Heidi.
Vorrei passare alle birre da un litro ma Simona non vuole farmi compagnia e bere da solo non mi è mai piaciuto. Così usciamo dal lato delle giostre e scopriamo un furgoncino dei polli arrostiti, uno con i panini al pesce e quello dei dolci che ha appena chiuso.
Simona vuole proprio un dolce così raggiungiamo lo stand delle caramelle che vende frutta ricoperta di cioccolato, frutta secca ricoperta di zucchero e zucchero filato e compriamo due spiedini da tre euro di frutta ricoperta di cioccolato fondente.
L'ultimo pezzo rimasto sullo spiedino é di banana, Simona prova a dividerlo con un morso e fa cadere la mia metà per terra, nonostante le intimassi di non morderlo a quel modo.
Ci rimango così male da sgridarla e dover poi sopportare il un muso lungo ed offeso.
Quando andiamo via dalla festa, riprendono a suonare dal vivo, tanto che qui dalla camera d'albergo riesco ancora a sentire la gente che urla ubriaca. In questi momenti ci vorrebbero un paio di amici maschi con cui poter restare a bere fino a sentirsi male, le donne hanno dei evidenti a riguardo.
Domani sarà una tappa breve, diciotto chilometri e saremo a Passau, la meta finale del nostro viaggio, spero che la catena regga e non si spezzi, da quando ha preso la pioggia e si poi asciugata cigola in maniera paurosa.