L'ultimo giorno a Vienna è intriso di una tristezza da cui difficilmente riuscirò a separarmi.
Il cielo è nuvoloso e l'aria fresca, c'è un vento a tratti piacevole che quando incalza diventa fastidioso ed inopportuno.
Volevamo dedicare questa giornata alla visita del museo della secessione e poi sfruttare il tempo rimasto per visitare qualche altra chiesa e piccole cose che ancora non eravamo riusciti a vedere ma senza che ce ne rendessimo conto, la giornata è volata via senza quasi far niente.
In mattinata abbiamo fatto un salto alla chiesa posta nella piazza dove c'è l'ingresso principale di
Hepbrun, la Michaelerkirche.
L'avevamo già vista di notte illuminata dalle sole candele ma nella penombra non era possibile vederne i dettagli, così abbiamo approfittato per farci un giro veloce.
La seconda cosa che abbiamo visto è stata la piccola chiesa dei cappuccini dove pagando un biglietto di 5€ è possibile visitare le tombe degli imperatori.
Non volevamo spendere quei soldi cosÏ abbiamo rinunciato alle tombe.
All'uscita della chiesa ci trovavamo proprio in centro nei pressi del corso principale, così abbiamo fatto un salto da
Demel, La pasticceria che pare abbia conteso con l'
Hotel Sacher la ricetta originale della
Sacher torte.
Con le sue sale antiche ed eleganti dove il legno scuro fa da padrone ed il laboratorio di pasticceria a vista che è possibile osservare dalle grandi vetrate, diventa per i turisti una meta obbligata.
Sono rimasto per mezz'ora ad osservare le esperte mani pasticcere mentre preparavano le torte. La cura maniacale per il dettaglio è sconvolgente, anche per la semplice operazione di tagliare le torte a fette. La lama del coltello veniva lentamente posizionata sulla torta per poi scendere in maniera decisa e tagliare una fetta esattamente identica alle precedenti per dimensione e forma.
Dopo ogni taglio la lama veniva immersa in un recipiente cilindrico con del liquido per pulirla ed ottenere al successivo taglio la stessa efficienza.
Una precisione che avevo già notato osservando attentamente le fette di dolce ed il taglio netto nei pressi delle glassature al cioccolato. Tanto che prima di vedere in azione i pasticcieri, immaginavo usassero un macchinario industriale per tagliare con una precisione simile ogni tipo di torta.
Facendo appello a tutte le mie energie mentali, con una buona dose di training autogeno sono riuscito a resistere a tutte quelle torte che mi chiamavano dalle limpide vetrine. Avevamo fatto colazione da poco e non potevo abbandonarmi ad un altro migliaio di dolcissime ed invitanti calorie.
Così sono scappato fuori dalla pasticceria per cercare Simona che era sparita nel nulla. Per più di 30 minuti sono stato a cercarla nei pressi della pasticceria ma non si è fatta viva. Al cellulare non era raggiungibile e non sapevo come fare a ritrovarla in quel caos di turisti.
Alle 12 in punto il grande orologio faceva sfoggio di se e dei suoi personaggi per i turisti e Simona era li ad osservarlo come tutti gli altri e come me. Lentamente hanno sfilato tutti e dodici i personaggi, vere statue che si alternavano nel quadrante centrale, una per ogni ora che però alle 12 facevano un giro completo mostrandosi al pubblico.
Alle 13 in punto di ogni lunedì, mercoledì e venerdì è possibile visitare il
Rathaus, il comune. Il Rathaus viennese è un edificio in stile neogotico fatto costruire dal principe
Franz Joseph.
E' il palazzo comunale più grande d'Europa, possiede svariati cortili interni, immense sale e scalinate ed una torre enorme che svetta altissima su Rathausplatz.
Peccato che nel bel mezzo della visita guidata ci sia stato impedito di visitare le sale più belle, una improvvisa e prolungata riunione comunale ha fatto capitolare la nostra visita che è finita in anticipo. Di sicuro mi rifarò la prossima volta che torno a Vienna.
Il resto della giornata è stato dedicato allo shopping di souvenirs e cavolate varie da riportare a casa ed il cazzeggio puro.
Siamo stati al villaggio di MandertWasser, un artista che ha costruito un palazzo in stile moderno con geometrie improbabili e colori vivaci che tanto ricordano i capolavori gaudiani.
Vale di sicuro la pena farci un salto per ammirare questo bizzarro capolavoro di architettura moderna e lottare tra la folla di turisti per accaparrarsi i souvenirs che qui costano un pochino meno che nelle zone del centro Viennese.
Volevo comprare una stampa di Schiele ed una della vita e la morte di Klimt da incorniciare ed appendere a casa ma non è stato possibile.
A quanto pare, secondo i venditori, i turisti conoscono solo il bacio di Klimt e qualche altra sua opera e non vogliono comprare che quello.
Dopo aver visto la
HausMandertwasser, siamo passati in camera a riposare e preparare le valige per il viaggio di ritorno di domani.
Probabilmente torneremo in centro solo per cenare e la nostra meta sarà sicuramente il 12 apostoli. Ormai siamo di casa in quel locale e non mi sembra di aver trovato un altro posto così tradizionale ed affascinante in città.
E' stato difficile, dopo una magnifica cena, dare l'ultimo saluto alla città e riprendere la metro verso l'albergo.
Per risollevare un pochino l'umore abbiamo concluso la serata con una bella fetta di torta all'hotel Sacher. E' iniziato ed è finito con una fetta di Sachertort il mio sodalizio d'amore con questa città che rimarrà per sempre nel mio cuore.
Non basterà tornare a Roma per farmi dimenticare di questa magnifica città.
Da oggi in poi tra i miei sogni ci sarà quello di venire a vivere proprio qui vicino, magari nella periferia a due passi di ciclabile da Vienna.