La giornata è stata veramente faticosa, siamo seduti ad un buon ristorante di Tulln ed abbiamo una fame mostruosa, speriamo arrivi presto qualcosa da mettere sotto i denti.
Stamane c'era un magnifico cielo azzurro con pochissime nuvolette bianche, simili a batuffoli incollati immobili su di una carta da parati. La piscina della signora era coperta e questo ci faceva rinunciare all'idea di poterla utilizzare per un rapido bagnetto mattutino.
Abbiamo scoperto che la colazione ci sarebbe stata servita dalla madre della proprietaria, perché per qualche motivo a noi sconosciuto era l'unica rimasta in casa.
Attraversando un piccolo vialetto laterale alla casa siamo entrati in una dependance adibita a cucina dove la signora ci ha servito una mega colazione.
Tra le tante prelibatezze non potrò mai dimenticare il sapore di quelle marmellate fatte in casa, tipiche della zona del Wachau, quella di albicocche, quella di prugne e quella di pesche sono le più comuni e di sicuro le migliori che abbia provato.
Dopo aver pagato 40€ per la camera, abbiamo salutato la gentilissima signora che non ci ha fatto mancare niente, dandoci perfino l'uovo alla coque e siamo ripartiti.
Dopo una rapida visita alla chiesa di Durnstein abbiamo ripreso la ciclabile in direzione Vienna.
Fino alla cittadina di Krems è stata una lenta passeggiata, abbiamo voluto goderci l'ultimo tratto di Wachau,
con le sue viti disposte su terrazze che si arrampicano fin sopra i monti, il sole caldo in cielo e gli alberi di albicocche e prugne pronti a dare i loro frutti per le marmellate.
Saremmo voluti rimanere di più in questa splendida regione Austriaca ma il nostro viaggio doveva continuare.
La prossima tappa era Krems, una cittadina movimentata con tre chiese in stile gotico da visitare. Quella posta nel punto più in alto della città ha una particolarità, sull'esterno della chiesa ci sono una serie di balconate che raffigurano scene di vita di Gesù.
Oltre la ringhiera del balcone c'è sempre una statua di Gesù mentre il resto della scena è affrescato sul muro dietro la statua.
E' la prima volta che mi capita di vedere una simile rappresentazione religiosa, un misto tra scultura e pittura posto all'esterno di una chiesa in modo che sia immediatamente fruibile da qualsiasi passante.
Ci siamo soffermati un poí su ogni scena prima di decidere di visitare l'interno della chiesa. Purtroppo l'interno delle tre chiese di Krems è rimaneggiato in un sobrio barocco, diverso da quello di Melk.
Ovunque ci sono stucchi bianchi e la monotonia è spezzata da qualche statua o da antiche panche in legno restaurate. Ci aspettavamo di più stando alle parole della guida ma ormai abbiamo capito che non ci si può fidare ciecamente.
La cittadina di Krems è un antico centro del Danubio, immersa nei vigneti all'estremità orientale della Wachau ed inserita dall'Unesco nel Patrimonio culturale dell'Umanità, la sua popolazione attualmente supera i 28 mila abitanti.
Il centro storico è davvero carino, affollato e pieno di negozi, c'è un viavai di persone indaffarate e gli edifici sembrano tutti tinteggiati di nuovo, ci sono case barocche, gotiche e rinascimentali piene di colore, stucchi ed affreschi. Al visitatore viene l'impressione di trovarsi ancora in pieno rinascimento.
Dopo esserci rimpinzati di pesce dalla solita adorata catena nordsee, presente in tutti i maggiori centri Austriaci ed aver preso un pessimo espresso in un bar del centro, siamo ripartiti.
Mancavano ancora 40 km per raggiungere Tulln ma se volevamo raggiungere Vienna al più presto dovevamo darci dentro e pedalare a testa bassa senza sosta per l'intero pomeriggio.
Non è stata certo un'impresa facile, soprattutto per un fastidioso vento contrario che con costanza ci ha soffiato addosso per tutto il viaggio, amplificando la nostra fatica ed il dolore delle gambe che chiedevano pietà e riposo.
In questo ultimo tratto di strada non abbiamo incontrato che piccoli abitati, tratti di strada trafficata ed un lungo tratto di ciclabile costeggiante il fiume completamente deserto e disabitato.
Quando ormai le forze mi avevano abbandonato del tutto mi è apparsa come per miracolo Tulln. Una piccola cittadina lungo il tratto del fiume con una bella piazza centrale, un centro storico carino ed il resto della cittadina completamente moderno.
Ero talmente stanco da non avere la forza di andare in cerca di un private zimmer per la notte, così il centro di informazioni turistiche mi è parso l'unica soluzione praticabile.
Avevo lasciato staccato di un bel poí Simona che non mi rispondeva nemmeno più alla radio, così sono entrato nel centro turistico ed ho prenotato un ostello della gioventù per la notte, 56€ comprensivi di colazione mi sembravano una soluzione accettabile.
Quando finalmente è arrivata Simona, me ne stavo su di una panchina stramazzato, insieme siamo andati in cerca dell'ostello che era attrezzatissimo per le bici, aveva una zona recintata e coperta fatta a posta per lasciare in sicurezza le bici.
L'ostello è gigantesco, i corridoi infiniti e pieni di stanze vuote, no esistono letti matrimoniali, in ogni stanza ci sono due letti a castello per una capienza di quattro letti singoli, ogni letto ha il suo armadietto e per ogni camera c'è sempre doccia e bagno indipendente.
La nostra camera si trova in fondo ad un'ala del palazzo disabitata, ci vuole un pochino a piedi per percorrere i lunghissimi corridoi che ci portano alla nostra camera, qui non si sente volare una mosca e non ci si può rendere conto di quante altre persone siano presenti nell'ostello.
Dopo aver fatto una doccia siamo scesi di sotto alla postazione internet per cercare un hotel non troppo costoso a Vienna, abbiamo trovato un posto non troppo lontano dalla metropolitana che ci offriva quattro notti per 60€ al giorno, ci sembrava un buon compromesso ed abbiamo subito prenotato.
Come al solito era tardi e dovevamo correre in cerca di un ristorante prima della chiusura di tutte le cucine verso le ore 21.
Il ristorante che abbiamo trovato è per qualità e lusso nettamente superiore ai precedenti ma nonostante tutto i prezzi si mantengono molto simili a quelli di qualsiasi altro ristorante.
Purtroppo non c'era il menù in italiano quindi ci siamo districati in un complicato menu in tedesco ed abbiamo scelto degli ottimi piatti di alta cucina austriaca pagando soltanto 40€ in due.
Come al solito, mi piacevano di più i piatti ordinati da Simona, tanto che ho più volte attinto dai suoi piatti, resterei qui volentieri un altro giorno soltanto per ordinare gli stessi piatti chiesti da Simona ma Vienna è vicina e la nostra voglia di arrivare alla meta ci spinge a non indugiare.
Passeggiando nella piazza abbiamo di nuovo incontrato il gruppo dei nostri amici romani, sapevamo che alloggiavano in un bosco vicino Tulln ma non ci aspettavamo di incontrarli di nuovo così per caso.
Abbiamo cominciato una lunga e piacevole discussione incentrata soprattutto tra le differenze di civiltà e modo di vivere tra l'Austria e l'Italia.
Tutti erano d'accordo sul fatto che in Italia nessuno sapesse cosa vuol dire senso civico e che negli ultimi anni le cose stessero via peggiorando verso uno stato di degrado sociale insopportabile.
Quando ti accorgi di cosa vuol dire vivere nella civiltà, rispettare l'individuo e allo stesso tempo la natura circostante, quando ti accorgi della tranquillità che si respira, vedi la gente sorridere di cuore, essere disponibile e serena non riesci più a farti bastare quel caotico, indisciplinato e corrotto paese che è l'Italia.
Dopo aver salutato tutti, con la sicurezza ormai di rincontrarci per caso a Vienna passeggiando per le vie del centro ci siamo incamminati verso il nostro ostello.
Era una serata fresca, poco umida ma ci è presa comunque una gran voglia di gelato, così siamo andati in cerca di qualche bar che per miracolo fosse ancora aperto dopo le 22.
Ne era rimasto uno soltanto, con i tavolinetti all'aperto che serviva i mega gelati dell'algida, nelle coppe di vetro, cosa che da noi in Italia l'algida non ha mai prodotto. Così ci siamo concessi qualche migliaia di calorie a testa prima di ritornare in camera.
Simona come tutte le sere è stanca morta e vuole tornare in camera a dormire cosa che mi infastidisce abbastanza, mi sembra di rivivere una vecchia storia che mi costringe a perdere la parte più bella delle vacanze, la notte.
Questa camera di albergo mi fa paura, c'è troppo silenzio ed i corridoi sono troppo lunghi e desolati, mi torna in mente l'Overlook hotel di Shining e non riesco a prendere sonno.
Simona nel letto a castello di fronte già dorme da un poí mentre io immagino strane cose. Guardo dalla finestra il paesaggio deserto dove sembra non esserci essere vivente nel giro di chilometri ed immagino che qualcuno ci sorprenda nel sonno per torturarci fino alla morte come nel film Hostel visto poche sere prima.