Al nostro risveglio il tempo ci aveva accolto con i suoi soliti toni di grigio, dimenticandosi completamente di qualsiasi tipo di colore. Pioveva una pioggia sottile e persistente e la temperatura era decisamente inferiore rispetto a quella del giorno precedente.
Come al solito prima di procedere a fare qualsiasi cosa, ci siamo infilati qualcosa addosso e percorrendo il marciapiede fuori dalla casa ci siamo infilati nel ristorante per fare colazione.
Abbiamo mangiato un paio di panini al prosciutto cotto e formaggio bavarese ed un cornetto moscio con il cappuccino, poi cercando di evitare la pioggia siamo tornati in camera a lavarci e prepararci per andare alla scoperta della città.
Stranamente, come una specie di regalo inaspettato, il cielo si è aperto ed è apparso un timido sole che ci ha subito regalato un po' di
buonumore e qualche speranza in più per la giornata da affrontare.
Percorrendo la strada in discesa verso la fermata della metropolitana Northern line, non ho potuto fare a meno di ammirare alcuni scorci
offerti dalle strade del quartiere, come una piccolissima strada mattonata ornata da fiori colorati, che mi ricordava stranamente delle
copertine di album musicali. Mi sono ripromesso di ripercorrerla e di scattare qualche foto, non appena gli impegni del nostro programma
di vacanza me l'avrebbero permesso, ma credo di essermene dimenticato.
La passeggiata fino alla metro era molto piacevole, sia percorrendola in discesa che poi la sera in salita, perché non fa mai troppo caldo
ed ogni volta posso ammirare qualcosa di nuovo. Senza alcuno sforzo abbiamo raggiunto la fermata della Northern Line e ci siamo seduti comodamente
per tornare alla cattedrale di
St Paul's Cathedral.
I cunicoli della metro nel piano più basso delle viscere della terra sembrano una sorta di formicaio, sono stretti e puzzolenti, ricoperti
da piastrelle sporche che un giorno lontano devono essere state di un bianco brillante. Non so perché ma hanno un fascino tutto particolare,
un misto di decadenza e di antico, ma tutto perfettamente funzionante.
La cattedrale di San Paolo non era esattamente come me l'aspettavo, credevo che sui libri di inglese la citassero perché non avessero niente
di meglio da offrire ai turisti, ma mi sbagliavo. L'architettura imponente, gli sfarzi dei fregi dorati, le arcate affrescate, il coro ligneo e
l'immensa cupola la rendono un luogo davvero interessante da visitare.
Noi siamo saliti anche nella cupola che è davvero interessante e mostra tutto l'ingegno dell'architetto
Christopher Wren, che l'ha realizzata
con un sistema di tre cupole una dentro l'altra, la parte interna dedicata agli affreschi, quella di mezzo come supporto architetturale e la cupola più
esterna ispirata a quella di San Pietro a Roma, per impressionare chi l'avesse vista da lontano.
Dalla balconata della cupola, che gira tutta intorno abbiamo potuto ammirare una splendida vista 360 gradi su Londra.
La chiesa è anche piena di monumenti funerari con personalità famose in Inghilterra, molte delle quali si trovano nella sontuosa cripta sottostante.
Di sicuro l'avrete vista in qualche film o serie tv famosa, è stata usata infatti come location anche in due dei film della saga di
Harry Potter.
Usciti dalla cattedrale avevamo una gran fame e quindi ne abbiamo approfittato per fare una sosta pranzo nel primo posto che abbiamo trovato per strada.
C'era un piccolo chiosco tutto colorato di rosa che vendeva dei roll estivi non fritti con vari ingredienti, ci sembravano interessanti e per questo ne abbiamo presi alcuni.
La sfoglia esterna è quella classica di riso per fare i ravioli cinesi, gli ingredienti erano così vari che alla fine non abbiamo capito nemmeno quello che avevamo acquistato.
I momenti di pausa in cui sedersi al tavolino, credo siano necessari in ogni vacanza, soprattutto per ritrovare le forze di continuare a girare.
Ci abbiamo messo poco a finire i
Kaledo roll che erano davvero buoni, soprattutto quelli più semplici con il tonno e con il salmone e quello
con le patate dolci, di cui però non sono riuscito nemmeno a sentire il sapore.
Senza aspettare nemmeno che iniziasse la digestione ci siamo mossi verso la prossima meta, incamminandoci sulle rive del Tamigi.
Stava piovendo di nuovo ed il fiume appariva abbastanza arrabbiato, ma per fortuna, lungo le rive gran parte della passeggiata era protetta da una sorta di aracate
e piccoli tunnel che ci hanno permesso di non bagnarci più di tanto.
Questa volta siamo arrivati alla
Tower of London in un orario degno per una visita senza fretta, il tempo nel frattempo è migliorato e ci ha permesso una visita senza troppi problemi.
Non confondete la London Tower, con il Tower Bridge, il ponte apribile sul Tamigi, è un errore che fanno in molti e che vi faranno notare su tutte le guide.
La torre di Londra è una fortezza medievale dove sono custoditi i gioielli della corona e che vi consiglio di visitare.
Non costa poco il biglietto come qualsiasi altro biglietto a Londra, ma venire fino a qui per non vederla sarebbe davvero stupido.
Siamo entrati nella torre nel primo pomeriggio, decidendo però di non seguire la guida all'ingresso, non solo perché stava eseguendo la visita in un
inglese molto rapido e difficile da comprendere, ma perché era attorniata da un centinaio di persone e sarebbe stato più che altro un problema dover sgomitare
tutto il tempo per conquistare un posto in prima fila.
Credevo fosse ci fossero meno cose da vedere, ma invece c'è voluto tutto il pomeriggio, se volete evitare un po' di coda infilatevi subito
nel serpentone di gente che va a vedere i gioielli della corona, li dentro i passaggi sono obbligati da un tappeto scorrevole, ma per fortuna potete
rifarlo più volte. Cosa che abbiamo fatto.
In molte zone non potete riprendere ne fare fotografie, sopratutto nella zona dei gioielli in cui è severamente vietato.
Simona non ha resistito e mi ha chiesto di farle una foto di rito con tanto di guardia imperiale dietro, credo che le guardie siano davvero
stufi di dover apparire in tutte le foto che i turisti di mezzo mondo si fanno mentre loro sono in servizio.
La torre bianca fu costruita da
Guglielmo il Conquistatore nell'anno 1066, è interessante da visitare perché ospita una
mostra di armature appartenute negli anni ai vari re che hanno regnato su Londra.
Senza un audioguida è davvero difficile apprendere appieno tutta la storia che avvolge questo luogo, vi consiglio di prenderne una
all'ingresso prima di cominciare il giro.
Nel biglietto è inclusa quella digitale per il cellulare, ma se volete vi danno anche quella classica con le cuffiette, molto più pratica
perché non si scarica.
Dopo tre ore di visita nelle quali non ci siamo mai seduti un attimo, la schiena cominciava a farmi veramente male, forse comincio ad
essere troppo anziano per fare il turista, in futuro dovrò dedicarmi del tempo su una spiaggia con cocktail annesso.
Usciti veramente a pezzi dalla torre già mi vedevo su un letto per il riposino quotidiano, ma Simona mi ha ricordato che dovevamo andare
a fare shopping, come se le fosse mai importato dio farlo. Così ci siamo incamminati verso il più grande negozio di giocattoli di Londra.
Non era vicino, quindi abbiamo dovuto prendere la linea circolare cambiando ad
embankment, prendendo poi un'altra linea
metro fino ad arrivare a
Regent Street dove ci attendeva
Hamleys, che non è una persona, ma un famoso negozio.
Nel piano dedicato ad Harry Potter Simona è impazzita, ha detto che avrebbe comprato tutto, ma alla fine non ha preso niente, si è fatta
prendere dalla sua vena tirchia dicendo che avrebbe poi comprato tutto quando saremmo andati agli Studios.
Almeno ha voluto fare una foto con
Rubeus Hagrid in versione lego, altrimenti non avremmo avuto nemmeno un ricordo del pomeriggio passato nel
negozio da esibire per gli amici.
Io ero più scettico, ma mi sono fatto tentare da una riproduzione di
Optimus Prime di Transformers che ha di sicuro segnato parte della mia
infanzia e forse anche preadolescenza. Mi ricordo infatti che preferivo tornare a casa da scuola per giocare con i transformers piuttosto
che uscire con una mia compagna di classe che mi invitava di continuo.
Me ne sarei pentito molto più tardi della cosa, ma i ragazzini della mia generazione ed io in particolare non ero poi troppo sveglio.
Passeggiare per le vie dello shopping in centro a Londra si è rivelato per me davvero odioso, c'era troppa gente per strada e non si
riusciva nemmeno a muoversi senza dover scansare qualcuno che tentava di superarti o di infilarsi tra i passanti.
Crescendo mi rendo conto che le zone affollate mi stressano parecchio e mi fanno venire l'ansia, forse la cosa è peggiorata dopo il covid,
che in qualche modo ha modificato la mia percezione di luogo affollato.
Per fortuna la serata è stata un tantino più tranquilla, ci siamo spostati nella zona di Soho che ci è sembrata meno affollata del solito,
ed abbiamo deciso di fare la fila per entrare da
Poppies, un locale famoso per il Fish and chips, piatto che a Londra
vi ritroverete un po' dappertutto.
Ci è voluto un po' perché la coda scorresse e ci assegnassero un posto, ma l'attesa è stata allietata dall'aver conosciuto una coppia di
ragazzi italiani che come noi erano venuti a Londra per la vacanza.
Dentro al locale ci hanno separato, perché non avevano tavoli da quattro, ma è stata comunque una coda piacevole.
Le porzioni prese per cena erano quelle
large nella versione a base di merluzzo, accompagnato però dalla sola
tap water,
l'acqua del rubinetto, perché Simona ha insistito che eravamo poveri e non potevamo permetterci qualcosa di diverso.
Il fish and chips di Poppies era davvero croccante e gustoso, ma forse avrebbero potuto metterci qualche patatina fritta in più per non
farmi alzare da tavola con quella sensazione di fame, poco piacevole.
In qualche modo sono riuscito a convincerla che la serata andava chiusa con un paio di birre, così siamo entrati nel primo pub che
abbiamo trovato, dove c'era ancora posto per sedersi, tutti gli altri erano talmente affollati che non si riusciva ad entrare.
La cameriera è stata così sgarbata e scontrosa che sembrava mi stesse facendo un favore a spillarmi due birre, eppure non ha dovuto nemmeno
servirle al tavolo, perché sono andato direttamente io al bancone. Tanto ormai avevamo capito che nei pub a Londra, nessuno serviva ai
tavoli, ma bisognava fare tutto in autonomia.
Non mi sembrava un'operazione così complessa ma è riuscita a sbagliare una birra sulle due ordinate. Se uno non ha voglia dovrebbe
cambiare mestiere e fare altro nella vita.
Dopo le due birre, lentamente ci siamo incamminati verso
Leicester square per andare a prendere la metropolitana.
Perfino la Chinatown ci appariva più tranquilla del solito, anche perché erano le 21 ed avevano già chiuso e pulito quasi tutti i
ristoranti.
Restavamo solo noi, qualche turista ubriaco e le lanterne cinesi, spente e penzolanti mentre seguivano la direzione del vento.
La Northern line in poche fermate, con i suoi vagoni semi deserti ed uno strano silenzio, ci ha riportato ad Hampstead, dove con una
passeggiata
di 5 minuti abbiamo raggiunto la nostra piccola ed accogliente stanza.
Entrando ci siamo accorti che non era stata rifatta, ma era restata esattamente come l'avevamo lasciata la mattino, forse di domenica non
hanno l'abitudine di rifare le stanze.