Una nuova giornata di vacanza, in realtà la prima piena giornata a Londra, è cominciata con sveglia che suonava violenta alle sette
in punto del mattino.
Essere in vacanza per molti vuol dire riposarsi, alzarsi con calma e fare due passi, ma per noi è diverso, ogni vacanza è un tour
de force che comincia sempre presto e finisce troppo tardi.
Alle 8:00 eravamo già seduti nella sala da colazione del ristorante La gaffe ad ordinare uova strapazzate, panini con il prosciutto cotto,
dolcetti e cappuccino, che ci sarebbero serviti per affrontare bene la giornata.
Dopo un nuovo passaggio in camera per lavarci i denti e cambiarci, ci siamo incamminati lungo le strade di Londra sotto un cielo,
come sempre grigio e minaccioso. Faceva anche un discreto fresco che nel mese di agosto non ti aspetti.
Il nostro quartiere, come sempre ci è apparso estremamente tranquillo, uno di quei posti in cui potrei desiderare di vivere, anche
perché volendo poi passare una giornata nella confusione sarebbe sufficiente salire sulla metropolitana e fare 3/4 fermate per
ritrovarsi nel centro tra l'invasione di turisti impazziti.
Dalla metropolitana con i suoi cunicoli di mattonelle bianche ingiallite dal tempo ed l'odore acre del metallo dei binari misto a
quello dei freni ci siamo spostati verso
Buckingham Palace, dove volevamo assistere alla cerimonia del cambio della guardia.
Non ci aspettavamo un tale bagno di folla, gia attraversando il parco che da sui cancelli dorati del palazzo ci siamo resi conto
della mole incredibile di persone che già affollava la piazza davanti al palazzo.
Nessuna posizione nella piazza permetteva di avere una visuale sulla cerimonia che tardava a cominciare, sembrava di essere in un
concerto dei Beatles a Liverpool.
Non che io sia mai stato ad un concerto dei Beatles a Liverpool, ma mi sembrava appropriato come termine di paragone, dato che
stiamo parlando di Londra.
Fiumi di persone in coda, spingevano e si facevano largo per cercare di rimediare uno spiraglio libero di vista, facendosi
schiacciare da altre migliaia di persone sulle transenne, mentre le forze di sicurezza ci dicevano, in qualsiasi posto ci fermassimo
un attimo di continuare a camminare per non intralciare i passanti.
Un vero inferno in cui dovevi metterti in fila per ore e restare senza far niente per riuscire poi a non vedere assolutamente niente
se non qualche testa a cavallo che spuntava in lontananza dalla calca.
Un'esperienza talmente negativa e faticosa che sinceramente la sconsiglio ad qualsiasi visitatore, a meno che non siate giovani
abituati ai concerti.
Il pass di Londra che avevamo acquistato includeva una visita a Buckingham Palace, ma non al palazzo principale, ma soltanto
la
Queen's gallery. Così abbiamo girato attorno al palazzo abbandonando la folla inferocita ed indignata per non
aver visto niente della cerimonia e ci siamo infilati nelle gallerie esibendo il nostro pass.
La galleria è interessante, anche se non ci vuole molto tempo a visitarla, ci abbiamo trovato una serie di dipinti ed un esposizione
di abiti d'epoca, inspirata al periodo storico delle colonie.
Con un interessante percorso che mostrava i cambiamenti degli abiti generati dalla collusione con le colonie del regno, man mano che
si rendevano disponibili nuovi materiali o che venivano importate le mode dei popoli annessi al regno.
Al termine della visita ci siamo allontanati da palazzo per spostarci verso un tipo di attrazione più moderna e meno regale.
Un bus turistico scoperto.
Non siamo soliti prendere questo tipo di bus, ma dato che era incluso nel London pass, abbiamo deciso di sfruttarlo per fare un
giro rapido dei principali monumenti cittadini.
Saliti nella parte superiore, seduti in scomode file piene di turisti ci hanno fornito degli auricolari rossi da infilare nel buco
della sedia per ascoltare la voce guida che in illustrava le meraviglie della cittadina in qualsiasi lingua.
Il giro però non si è rivelato essere piacevole, sotto un sole spuntato appositamente per l'occasione ed imbottigliati in una macchina
infernale di traffico, abbiamo subito un lento incedere attraverso monumenti che da seduti nemmeno riuscivamo a vedere bene.
Ci siamo ripromessi di non prendere mai più autobus turistici del genere e siamo scesi quando alcune ore dopo e due cambi di autobus
ci siamo ritrovati nei pressi della
London Tower.
La torre avrebbe chiuso da li a poco, mancavano infatti due ore alla chiusura, tempo che non abbiamo ritenuto sufficiente per una
visita dettagliata di uno dei monumenti più famosi di Londra.
Abbiamo quindi rinunciato alla visita e ci siamo incamminati a piedi verso il
Tower Bridge, il famosissimo ponte predente in tutte
le foto ed i libri di inglese che si rispettino.
A piedi non distava parecchio e la coda per entrare era decisamente scorrevole.
Visitare il ponte è una di quelle cose che vi consiglio di fare, non solo esternamente, ma proprio la visita interna.
Questo perché, dall'interno ancora tutto in legno e metallo si riesce ad avere una buona panoramica sulla sua costruzione e sul
periodo storico in cui è stato realizzato.
Salendo poi tutti gli scalini si arriva in cima su di una sorta di corridoio sospeso in vetro da cui è possibile guardare la gente
e le auto che attraversano il ponte, molti metri più in basso.
Dall'alto anche la vista sul Tamigi e su Londra è meravigliosa, si riesce parte della geografia di questa città che dal basso si può
solo immaginare.
Quando si arriva dall'altro lato del corridoio, si ridiscende attraverso un al'tra struttura di ferro e legno che scende fino alla
vecchia sala motori, dove due motori a vapore in passato azionavano l'apertura e la chiusura del ponte per permettere il passaggio
delle imbarcazioni più grandi.
Oggi quei motori sono stati lasciati li come ricordo è sono stati sostituti da moderni motori più efficienti e non inquinanti motori
elettrici.
Dalla cima del ponte abbiamo visto parcheggiata, non troppo lontana la
HSM Belfast, una delle navi da guerra che ha partecipato allo
sbarco in Normandia. Non sembrava così lontana ed abbiamo deciso di provare a raggiungerla prima dell'orario di chiusura delle visite,
sapevamo bene che non avremmo trovato un altro momento libero, durante la nostra vacanza londinese per riuscire a farlo.
Siamo arrivati alla nave percorrendo decine di stradine e vicoli che sembravano non portarci mai vicino al molo di attracco, ad ogni
nuova strada percorsa la nave ci sembrava sempre più lontana e non riuscivamo più a trovare nemmeno pià il Tamigi.
La biglietteria ci ha tenuto ad avvisarci che mancava un'ora solamente alla chiusura e che la nave era veramente ampia e con tante
cose da vedere, ma disperati abbiamo deciso di entrare lo stesso per cercare di effettuare una visita lampo.
Se volete vederla non commettete il nostro stesso errore, perché è stata di sicuro una delle cose più interessanti viste a Londra che avrebbe
avuto meritato una mezza giornata piena di tempo.
La nave è conservata perfettamente e pare che le attrezzature siano ancora funzionanti, anche se molte delle sale che abbiamo visitato
sono attrezzate in modo da essere delle dimostrazioni interattive di come funzionavano le cose 80 anni prima della nostra visita.
L'odore del metallo e dell'olio sono la cosa più presente nell'aria e che accompagnano olfattivamente tutta la visita. Le sale motori appaiono
sono quasi interamente percorribili e si deve scendere su scale di metallo a volte anche molto strette.
Ci sono tutte le cabine dell'equipaggio e quelle dei membri più importanti come il comandante, ancora arredate e nella zona mensa c'è anche
una fedele riproduzione delle pietanze pronte per essere servite al personale di bordo.
I pentoloni della cucina simulano la cottura delle zuppe e se ci andate in un orario decente potete anche usufruire del ristorno interno che
era davvero bellissimo anche da chiuso.
Siamo addirittura entrati nelle torrette con i fucili ed in quelle con i cannoni più piccoli. Nelle zone infermeria ancora con i letti ed
i teli bianchi per la separazione dei malati.
Una vera e propria mini cittadina in cui non mancava niente per studiare la vita di bordo dei militari su una nave da guerra della seconda
guerra mondiale.
Alle diciotto e trenta minuti primi eravamo già seduti in un pub stanchi morti cercando di capire come fare ad ordinare la cena.
La cosa strana è che potete sedervi in alcuni pub ed aspettare delle ore senza che nessuno si preoccupi di venirvi a servire, se non vi
decidete
ad ordinare tramite il sito web del pub o ad andare al bancone ed ordinare direttamente.
Dopo un infruttuosa attesa, abbiamo capito che dovevamo scansionare il qr-code, scaricare un'applicazione, indicare il numero del tavolo
e pagare online per ottenere qualcosa.
Collegati con il nostro cellulare ad una cella telefonica il nostro ordine è partito, ha percorso chissà quali zone del pianeta per poi
ritornare sul router del pub e raggiungere il servizio di prenotazione del locale.
Abbiamo ordinato due pie alla carne, una con il cinghiale e l'altra con il manzo e due birre alla spina.
Le pie sono arrivate senza problemi, ma le birre sono state consegnate al tavolo accanto che le ha precettate senza proferire una parola.
Così avendo compreso l'inutilità di una protesta tecnologica, mi sono alzato per andare al bancone a lamentarmi in presenza.
Per un po' hanno finto di non capire, ma alla fine hanno decido di darmi le due birre che mi sono dovuto portare da solo al tavolo.
La pie di manzo ordinata da Simona era veramente saporita, umida e gustosa con la crosta esterna così friabile e sfogliata da scrocchiare
sotto i denti.
La mia, ovviamente era la peggiore, non per l'involucro esterno che era buono, ma per la carne di cinghiale, c'erano pezzi grossi e pieni
di grasso e quando tagliavo la pie si sbriciolava e frantumava tutta lasciando uscire tutta la parte liquida della carne.
Dato che all'uscita del pub era ancora presto, abbiamo optato per una lunga passeggiata, dapprima lungo la riva del Tamigi, poi ci siamo allontanando,
muovendoci verso
St. Paul's Cathedral. Ovviamente ad un certo punto ci siamo persi e siamo finiti in una zona di Londra
che sembrava disabitata.
Per le strade non abbiamo incontrato neanche un passante, non c'erano negozi aperti e non giravano nemmeno più automobili.
C'erano solo enormi edifici lussuosi, banche, istituti di assicurazione ed una galleria d'arte. Tutti edifici molto ricercati architettonicamente, di concezione
moderna ed incredibilmente alti tanto da farti sembrare improvvisamente piccolo ed insignificante.
Tuttavia non abbiamo perso la speranza e dopo molto camminare e con l'ausilio di google maps misto a waze, siamo riusciti a trovare l'immensa e bianca chiesa di San Paolo.
La chiesa era incredibilmente alta ed immensa e spiccava con il suo bianco nel blu intenso del cielo serale, non potevamo entrare perché ovviamente eravamo oltre
l'orario di visita, ma abbiamo potuto girarci intorno ed ammirarne le fattezze esterne.
Da fuori non sembrava essere una chiesa così diversa da tante altre già viste nella nostra vita, ma saremmo tornati l'indomani per una visita approfondita.
La notte estiva londinese non appariva poi così estiva, la temperatura era scesa abbastanza e si era messo a soffiare un vento freddo, abbastanza fastidioso,
non avendo con noi nemmeno un giacchetto, abbiamo anelato il momento in cui siamo entrati nella metropolitana e siamo ridiscesi verso il caldo delle
profondità della terra.