Oggi Londra ci ha regalato una magnifica giornata di sole, quasi sento la mancanza di quel tempo cupo e nuvoloso
che ci ha accompagnato durante tutti i giorni precedenti.
Dopo una tappa obbligata nella sala ristorante per una ricca colazione, in verità sempre un po' uguale a quelle precedenti,
ci tocca tornare in camera a fare il bucato, per poi prepararci ad andare a vedere l'abbazia di Westminster.
Questo è l'ultimo giorno in cui è valido il nostro
London pass, conviene sfruttarlo fino in fondo
approfittando degli ingressi a due attrazioni che normalmente sono abbastanza costose.
In effetti non esistono monumenti ed attrazioni realmente economiche, ma sfruttando i pass si riescono a visitare
molte di quelle cose a cui potrebbe finirebbe per rinunciare.
Non è il caso dell'
abbazia di Westminster, l'avremmo visitata comunque, ci hanno incoronato tutti i regnanti
inglesi ed essendo la nostra prima volta a Londra non potevamo farci scappare l'occasione.
Nonostante il sole pieno ed un cielo terso senza nemmeno l'ombra di una piccola nuvoletta di passaggio, c'è una piacevolissima
temperatura ed un vento leggero e rinfrescante che rende più comodo il nostro dover camminare a lungo in città.
Per raggiungere Westminster la cosa più comoda è infilarsi nei cunicoli sotterranei e prendere la metropolitana.
Qui passano in continuazione, non fai in tempo a perderne una che già passa la successiva.
Bisogna solo stare attenti alle diramazioni, infatti i treni della stessa linea non percorrono un binario unico,
ma prendono strade diverse in alcune diramazioni, per questo se ci si distrae e ci si può ritrovare da qualche altra
parte rispetto al punto che si intendeva raggiungere.
Per effettuare la visita all'abbazia di Westminster bisogna prenotare online con qualche giorno di anticipo, dato che c'è
molta gente, si corre il rischio di non trovare posto. Per chi ha il London pass, il problema non sussiste, basta arrivare
all'abbazia e mettersi in in coda con tutti quelli che hanno già la prenotazione.
In un certo modo, questo pass oltre ad offrire prezzi convenienti è anche un ottimo sistema per saltare la coda e
per evitare di dover prenotare ogni visita in anticipo.
L'abbazia è spettacolare, di sicuro se mi fermo a pensarci, posso considerarla tra una delle più belle che abbia mai visto.
L'architettura medievale è maestosa ed imponente e le cappelle sono piene delle tombe dei reali inglesi.
Nella zona centrale si può vedere il luogo dove viene fatto sedere il re inglese per l'incoronazione...
Per pranzo abbiamo deciso di prendere qualcosa al volo, in modo da avere più tempo a disposizione per il pomeriggio.
Sotto la metro siamo entrati in una delle tante sedi di
Greggs, un fastfood economico e presente un po' ovunque a Londra.
Qui vendono molti tipi di cibo pronto e caldo, abbiamo preso due pezzi di pizza in stile un po' inglese che non erano nemmeno troppo male
e due pie ripiene di stufato di manzo. E' stato un pranzo davvero economico e molto veloce, consumato in piedi mentre ci spostavamo
verso la nostra nuova avventura, la visita al maestoso
British Museum.
Prima di entrare al museo, ci siamo gustati due buns belgi comprati sempre nello stesso fast food, davvero ottimi, era la prima volta
che li mangiavamo e ci siamo chiesti se in belgio, quelli originali dovessero essere ancora più buoni.
Con le mani sporche di crema ed il sorcio ancora in bocca, abbiamo approfittato di un chiosco posto fuori al museo per
prendere un espresso doppio da dividere in due. Quello doppio è stranamente molto conveniente rispetto a prendere due espressi separati,
anche se come in questo caso ci sono stati serviti nei bicchierini di carta.
Siamo entrati al museo forse un po' stanchi ma non ci aspettavamo fosse così immenso e pieno di oggetti risalenti a così tante epoche e
culture diverse nel mondo. Forse la cosa più incredibile è la stele di Rosetta, che ha permesso ai popoli moderni di decifrare molti dei
geroglifici egiziani e scoprire più a fondo una cultura millenaria che prima di questa scoperta era di sicuro molto misteriosa.
La Stele riporta un decreto tolemaico, risalente all'imperatore
Tolomeo V, scritto in tre grafie, geroglifico, demotico e greco antico ed è
un reperto unico al mondo, non per una questione estetica, ma per la sua importanza storica e culturale.
Il reparto egiziano era talmente immenso che addirittura ospitava intere parti di templi trafugati ai paesi di origine.
C'erano un'infinita quantità di statue egizie e reperti famosi e nella parte dedicata all'impero romano e greco,
alcuni marmi del
partenone mai restituiti.
Quando siamo scesi al piano inferiore per visitare la sezione dedicata all'africa eravamo già talmente stanchi da non avere voglia di
vedere e cercare di capire, volevamo solo sederci e riposare. C'erano talmente tanti reperti e barche rurali, scudi, armi ed abiti
tradizionali che in altri momenti ci sarebbero sembrati di sicuro più interessanti.
La visita al museo è durata davvero un tempo eterno ed ha completamente distrutto le mie gambe e la schiena, non dovrebbero creare dei musei
così grandi e pieni di reperti provenienti da tutto il mondo da visitare, a meno che di non creare delle visite a tappe dove uno può
decidere di visitare di volta in volta un pezzo diverso.
Il problema per un turista è invece il fatto di non avere più giorni a disposizione da dedicare ad un solo museo e di non sapere nemmeno
se e quando potrà tornare nuovamente nella stessa città e nello stesso museo, quindi si finisce per voler vedere tutto in mezza giornata
con il risultato di vedere tutto male e di non ricordarsi nemmeno tutto quanto si è visto.
Se dovessi raccontarvi adesso a mente calda tutto quello che abbiamo visto nel museo, sarebbe difficile, figuriamoci dopo mesi o anni.
Il nostro giro è stato davvero troppo veloce, ma questo museo avrebbe meritato di sicuro una giornata intera.
Con la sera incombente, le gambe stanche ed una fame che cominciava a scavarci da dentro, abbiamo dovuto trovare velocemente un posto in
cui cenare. Per puro caso ci siamo infilati in un locale dallo stile molto giapponese,
Marugame Udon,
che faceva gli udon e che si è rivelato essere una scelta davvero fortunata.
Non c'erano tantissime cose tra cui scegliere e la modalità era quella comune in molte catene di fast-food giapponesi, potevi scegliere la
dimensione del piatto, poi il tipo di brodo ed abbinare una tempura a scelta tra quelle disponibili, aggiungendo all'occorrenza anche un dolce.
Il tutto su un vassoio da spostare di volta in volta su un bancone che passava davanti ai vari chef, impegnati all'impiattamento.
Io ho preso degli udon in sugo al curry giapponese con cotoletta di pollo croccante ed una tempura di verdura mista.
Simona mi pare avesse preso un don con riso e salmone più qualche cosa di fritto, ma non ne sono sicuro.
Era tutto davvero eccezionale e stranamente i sapori rispecchiavano molto quelli originali provati in Giappone, se avessimo
un locale simile a Roma, vorrei andarci in continuazione ogni volta che mi viene la malinconia della terra del sol levante.
Dopo cena, trovandoci comunque in centro abbiamo deciso di fare due passi verso
Piccadilly Circus.
Un luogo di incontro di giovani e culture diverse che ancora oggi non riesco a capire perché sia così famoso.
C'era tantissima gente intorno alla statua centrale, un concerto bangla da un lato, un'artista da strada tutta dorata ed immobile dall'altro lato,
qualche ragazzo intento ad esibirsi nella break dance, un giocoliere del pallone che faceva rimbalzare la palla sulla sua testa e poi sui tacchi.
Per il resto, musiche diverse sparate da vari altoparlanti, negozi di souvenir tutto intorno, qualche schermo
luminoso intento a sparare video pubblicitari ed una sede dell'hard rock cafe, piena di turisti.
Presi un po' dalla noia per il non sapere cosa fare e vedere, ci siamo infilati in un pub per prendere un paio di birre,
io la mia solita stout e simona una lager, che abbiamo sorseggiato mentre osservavamo due fuori dalla vetrina pomiciare in maniera
un tantino eccessiva e fastidiosa.
Prima di muoverci verso la nostra zona, siamo entrati per curiosità, o forse perché Simona l'aveva già programmato, in un mega negozio di
m&m's.
Non avevo mai visto negozio simile dedicato tutto ai bottoncini colorati ripieni di cioccolato.
Tre interi piani di prodotti a tema, dai gadget di arredamento a tutta una linea di abbigliamento dedicata alle m&m's.
Con intere pareti che ospitavano raccoglitori dai quali venivano fuori all'occorrenza cioccolatini di qualsiasi colore e tipologia di ripieno.
Era una bolgia infernale di colori e sapori dolci, dove tutti scroccano manciate di m&m's da mangiare, nonostante non fosse consentito.
La cosa buffa è che non solo i bambini o i ragazzi praticavano questo furto con mangiata rapida di cioccolatini, ma anche le mamme con passeggino.
Ovviamente noi non ci siamo tirati indietro ed abbiamo provato tutti i gusti e colori, fino quasi a rimanerne disgustati.
In tutta quella gente che mangiava a sbafo, chi dovevano andare a scoprire e sgridare gli addetti?
Me, un napoletano che si vergognava a prendere qualche cioccolatino e quando incitato da Simona ne ha preso qualcuno è stato anche beccato e sgridato.