Ci siamo svegliati presto stamane, quando quella maledetta sveglia della pasticca per la pressione ha cominciato a lamentarsi verso le 8:00. Mezzo rimbambito mi sono alzato ed ho percorso barcollando la strada fino alla doccia. Quando sono uscito la locandiera aveva bussato alla porta portandoci il vassoio con la colazione.
E' piacevole fare colazione in camera, non devi per forza vestirti e scendere nella sala apposita, puoi tranquillamente startene in mutande o con l'accappatoio e consumare con calma la tua colazione senza gli sguardi indiscreti ed indagatori della gente. Di sicuro per questo Bed and Breakfast è una scelta di comodo, visto che non c'� una sala adibita a colazione, ma anche un modo per coccolare i propri clienti.
Facciamo un abbondante colazione e quasi subito siamo pronti per affrontare la giornata di visite turistiche, non abbiamo un itinerario programmato, non c'� stato tempo a sufficienza nelle settimane scorse per prepararlo, quindi decidiamo di muoverci a casaccio, di sicuro cominceremo con il duomo che apre alle 10:00.
Il sito religioso dell'attuale Duomo era originariamente a nord del primitivo quadrilatero cittadino. Quando fu poi costruito il battistero, in epoca paleocristiana venne spostato il centro della città più a nord inglobando l'intera zona nella seconda cerchia di mura cittadine. L'attuale Duomo è stato costruito sull'antica cattedrale di Santa Reparata che formava con la chiesa di San Michele Visdominie la chiesa di San Salvatore al Vescovo un asse sacro, corredato dal palazzo vescovile posto a ridosso del battistero, l'ospedale, la canonica ed il cimitero.
Nel 430 le spoglie di
San Zanobi, il primo vescovo cittadino vennero traslate in
Santa Reparata per suggellare il primato cittadino di centro religioso che aveva raggiunto questo luogo.
Negli anni seguenti per dare lustro alla crescente importanza di Firenze venne incaricato l'architetto Arnolfo di Cambio di progettare una nuova cattedrale che in seguito fù ampliata da Francesco Talenti fino alle dimensioni di quella attuale.
Per realizzarla vennero fatti parecchi lavori di ristrutturazione della piazza, abbattuti molti edifici per ottenere lo spazio necessario, arretrato il palazzo vescovile, troppo a ridosso del battistero ed abbattuta in seguito una campata della chiesa per aumentare la distanza di appena 17 metri tra il battistero e la chiesa.
C'è un aneddoto risalente all'ampliamento della piazza, la famiglia dei Bischeri non voleva che le proprie case fossero abbattute per lasciare spazio alla nuova geografia della piazza ma un incendio le distrusse comunque. Da allora venne coniata l'offesa tipica Fiorentina indirizzata agli stolti "O Bischero!".
Sul palazzo dei Canonici, rimodernato per l'occasione furono inserite due statue degli architetti della Cattedrale, Arnolfo di Cambio ed il Brunelleschi, entrambe le statue guardano compiaciute la cattedrale.
Quando arriviamo in piazza del duomo la fila per l'ingresso è più lunga che mai, gira al lato della chiesa e ne si estende quasi pet tutta la lunghezza del duomo, ci armiamo di pazienza ed aspettiamo. Fortunatamente, quando aprono il portone, scorre rapidamente ed in poco tempo siamo dentro.
Non si paga per l'ingresso e la cosa ci stupisce, decidiamo di prendere un audioguida, ha la presa per le cuffie e quindi si può usare in due tranquillamente senza doverne pagare una seconda. Le nostre finanze scarseggiano sempre quando siamo in vacanza e dobbiamo ottimizzare tutte le spese.
Ci accorgiamo che il duomo è visitabile solo per metà, dal portale d'ingresso fino alla quarta campata, per visitare la restante parte della chiesa e gli affreschi dell'abside è necessario prenotare una apposita visita guidata del costo di 13.
Non possiamo visitarla adesso e ci accontentiamo di ascoltare le parole dell'audioguida senza vedere la parti interessate dal racconto.
La chiesa immensa, la terza per grandezza dopo San Pietro in Roma e San Paolo a Londra, all'epoca in cui è stata costruita era senza dubbio la più grande ed importante in europa.
Fu iniziata nel 196 da Arnolfo di Cambio, successivamente affidata a Giotto ed infine a Francesco Talenti che l'amplio ulteriormente.
Il problema della costruzione dell'enorme cupola fù risolto nel 1418 dal Brunelleschi che assunse il ruolo di primo architetto. Dal centro della chiesa non è facile ammirare la cupola, l'altare e l'abside che sembrano lontanissimi.
Un po scocciati decidiamo di andare via, dedicando un ultimo sguardo alla magnifica e maestosa facciata neogotica costruita tra il 1871 ed il 1887 da Emilio De Fabris che si impone maestosa sul lato della piazza in cui è visibile.
Sul retro della piazza è possibile notare un disco di marmo bianco, rappresenta il punto dove la lanterna costruita dal Verrocchio dopo la morte del Brunelleschi cadde in seguito ad un forte temporale. Due anni dopo questo evento catastrofico ne fù costruita una più grande e ricollocata in cima alla cupola che per la sua altezza risulta visibile dalle colline circostanti. Pare sia possibile vederla fino alla provincia di Prato e addirittura in alcuni comuni in provincia di Pistoia.
Simona ci teneva tanto a mostrarmi la chiesa di Santa Croce, secondo lei la più bella di Firenze, ed aveva ragione. Gia dalla piazza si nota l'estrema bellezza della facciata ma la cosa sorprendente è l'interno, l'enorme numero di cappelle affrescate e le tombe degli uomini più illustri dell'epoca che da sempre si sono fatti seppellire qui.
Abbiamo preso due audio guide per stare più comodi e non essere legati l'uno all'altro nella visita e ci siamo inoltrati in questo stupendo viaggio nell'arte.
La chiesa ha una forma a croce egizia o "T" come altre chiese conventuali. Ci sono tre navate divise da due fili di pilastri a base ottagonale ed un transetto alto 73m. Anche se dall'interno non sembra, la navata centrale è enorme, di dimensioni simili a quelle di San Pietro.
Arnolfo di Cambio ha usato tecniche nuove e complesse per la sua costruzione, riprese poi per la realizzazione del duomo. Il fantastico ballatoio centrale che corre lungo tutta la chiesa non è puramente estetico ma serviva a sorreggere e rinforzare le sottili pareti della navata.
Nella chiesa sono presente ben undici cappelle più quattro esterne al transetto, tutte affrescate come si usava all'epoca per comunicare la parola di Dio nel linguaggio dei poveri.
Ci sono volute più di due ore per visitare l'intera abbazia, ascoltando la descrizione di ogni affresco delle magnifiche
cappelle, così dettagliata ed infinita da stancarci. La sfortuna ha voluto che la cappella dell'altare centrale fosse
completamente in ristrutturazione e quindi visibile solo su prenotazione con visita al cantiere, cosa che non avevamo tempo di fare.
Siamo usciti dalla visita entusiasti e stremati, completamente senza voglia di visitare altro. Non so quanto tempo siamo
rimasti seduti sulle scale della chiesa prima di rimetterci in moto verso il centro.
Avevamo fame ed era tardi, occorreva trovare subito un posto per mangiare qualcosa ed il signore degli stecchi ci aveva
consigliato di cercare dei ristoranti nella zona di San Frediano, una zona meno turistica oltre la riva dell'Arno procedendo
per qualche chilometro verso sud. Nel tragitto abbiamo studiato i tanti ristoranti senza mai fermarci per pranzo, cercando di
decidere invece un posto carino dove poter tornare per cena. Il ristorante più interessante sembrava essere il santo bevitore,
oltre che per le sale deliziose arredate in vari stili tra il rustico e l'elegante, per il men� ricco di cibi particolari
ed insoliti rispetto agli altri ristoranti. I prezzi non erano bassi ma nemmeno inaccessibili, poteva essere il posto
giusto per passare una bella serata.
Tutti gli altri locali sembravano uguali, gli stessi piatti e menù, tranne invece quelli consigliati dalla guida dell'accademia
del gusto, per cui i prezzi erano veramente eccessivi.
Dopo una lunga passeggiata sotto il sole abbiamo deciso che per pranzo conveniva prendere qualcosa al volo al Conad vicino
ponte vecchio, un supermercato molto fornito di cibi anche caldi con i tavoli dove potersi fermare a mangiare.
Poi per caso abbiamo trovato un posticino che vendeva un vassoio di salumi e formaggi con il bicchiere di vino a 10€ e ci
siamo fermati. Abbiamo dovuto attendere più di 30 minuti prima di essere serviti, la commessa stava vendendo i vini ad altri
clienti e Simona scalpitava e si lamentava vistosamente. I salumi erano buoni ma pochi e non sono riusciti a saziarci,
dovevamo metterci sopra qualcosa, un gelato o uno stecco.
Eravamo veramente troppo stanchi per continuare a girare, così nei pressi di palazzo Pritti, non considerando possibile
imbarcarci in una nuova visita artistica di alcune ore abbiamo preferito rilassarci un pochino, ci siamo da prima seduti
a terra nell'immenso piazzale come facevano tutti gli altri giovani e turisti per poi finire completamente sdraiati a
sonnacchiare.
Il pomeriggio è stato tutto un passeggiare senza meta per le romantiche vie del centro, facendo avanti e indietro tra
ponte vecchio, duomo, palazzo vecchio e le altre vie del centro. Ci siamo fermati solo per uno stecco dal nostro venditore
di fiducia, questa volta uno di quelli alla menta ricoperto di cioccolata e granella di nocciole ed abbiamo chiacchierato
con il simpatico titolare.
Gli abbiamo detto che pensavamo di cenare da Il latini e sembrava approvare, secondo lui anche se un tantino caro era il
posto migliore dove mangiare la Fiorentina a Firenze.
Dopo un ulteriore sosta sotto il porticato con le statue di fronte a Palazzo vecchio, abbiamo deciso che era ora di tornare
in camera per riprenderci un attimo prima di cena. Allungando il tragitto di poco siamo passati da Il Latini per assicurarci
un tavolo e chiedere se accettava pagamenti con Mastercard, qui a Firenze non è scontato, nonostante la mole turistica a cui
sono abituati ogni giorno dell'anno.
Il tempo è tiranno quando decidi di rilassarti un pochino, così una volta in camera abbiamo avuto giusto il tempo di
cambiarci e di ascoltare un telegiornale prima di dover riscendere di nuovo per cena.
Era successo di tutto, la giovane e bravissima Amy Whinehouse era stata trovata morta nel suo appartamento per cause ancora
da accertare ed un pazzo ad Oslo aveva fatto saltare una bomba in centro e poi su un isola piena di giovani aveva sparato
con un fucile automatico sui ragazzi uccidendone più di 70. Due tragedie inaspettate in un tranquillo sabato pomeriggio.
Se siete interessati al racconto della serata da il latini vi suggerisco di leggere la recensione che trovate
cliccando su questo link.
Dopo cena eravamo talmente cotti da rifiutare anche la passeggiata in centro, per un po' siamo rimasti seduti nella piazza
di Santa Maria Novella, guardando la facciata della chiesa ed i ragazzini che giocavano sull'erba.